lunedì 7 maggio 2012

Non è triste...


Non è triste quando non si possono più fare le cose che si facevano un tempo.
E' triste quando non ci si chiede nemmeno più se si possano fare.
Quando non è un ostacolo a fermarci,
ma solo il pensiero, l'idea che potrebbe esserci un ostacolo.
Quando i pensieri belli e dolci sono solo ricordi,
e non più propositi, non più desideri.
E' triste quando certi pensieri non osano nemmeno più affacciarsi,
e se lo fanno vengono inesorabilmente relegati all'ultimo posto,
se avanza.
E' triste quando il piacere non è nemmeno più un motivo,
nemmeno un pretesto, ma resta solo una cosa da scacciare.
Non è triste non potere, è triste non cercare,
è triste nascondersi dietro altre cose e sentirsi così più al sicuro.
E' triste non fare mai uno strappo, non correre mai un rischio,
arretrare immediatamente nel caso si sia fatto,
inconsciamente, un passo.
E' triste aprire il fazzoletto di seta,
e non trovare nuove gemme,
ma solo quelle di un tempo, rese opache dalla polvere.
Ma in fondo, se sei triste, significa che la tua anima è ancora viva.

C. - 16 maggio 2009

Nonsense


Le labbra secche si sollevano per parlare di gocce di pioggia
le sento in lontananza,
la lingua separa con fatica parole dolorose
rimaste chiuse dentro un forziere arrugginito,
la chiave spezzata all'interno,
nella speranza che nessuno le trovasse.

Dove vagheranno i nostri pensieri,
divenuti a volte nemici, a volte stranieri,
che sapevano ascoltarsi a mille miglia,
lontani senza essere deformi,
quali rami dovremo tagliare
per far si che l'arbusto possa sopravvivere?

Con quante gocce di pioggia salata abbiamo già tentato di curarlo,
salvandolo, spostandolo e trovandogli un posto
sempre più lontano dalla sua posizione preferita
e via via, giù, sempre più lontano,
un solo lucernario a regalargli la luce giusta per la sopravvivenza...
ma non morirà, non può morire,
non sarebbe successo altrimenti.

Oltre la nebbia scorgo figure, mi accorgo che son specchi
inseguendo le ombre mi sono smarrito,
inseguendo me stesso mi sono smarrito,
trovando solo l'eco di quello che sono.
Pietre divelte dal selciato
dietro di me infrangono il presente,
le schegge di un puzzle taglienti mi ledono le impronte,
solchi profondi ho lasciato per te,
ma tu... non sei uno specchio.

D. - 25 aprile 2009

giovedì 2 febbraio 2012

Notte...



Mai prima di te
e mai più da ora.
Miele zucchero e baci
Occhi neri, profondi,
guardarli e guardarmi: tutt'uno.
Le tue bianche colombe
portano cupe zavorre
che sganciano sopra i miei sogni
portando così i tuoi più in alto
vicino al tuo sole
che, ahimè non accendo più io.
Nei giorni in cui duro mi hai ucciso
hai dato la vita a un futuro
che non mi contempla.
E' scritto, era scritto
Peccato non averlo letto
per tempo.

C. - 25 aprile 2009

A occhi chiusi


Cammino veloce sul marciapiede finalmente illuminato da un tiepido sole...sento il suo calore sulla pelle, la sensazione gradevole mi spinge a rallentare, chiudere gli occhi e girare un po' il viso verso l'alto...
Non appena il velo delle palpebre mi nasconde la vista di ciò che mi circonda, inevitabili, mi arrivano le immagini di te, il tuo pensiero, la tua scia.

Sono belli oggi, i pensieri, sarà merito del sole e del cielo sereno, sono talmente belli che sento il desiderio di fermarmi, per concentrarmi meglio, e incurante degli sguardi perplessi di qualche raro passante, approfitto di un basso muretto che costeggia un piccolo giardino, mi siedo e appoggio la guancia alla parete calda del muro adiacente...I
miei occhi restano chiusi, e ora mi sembra di sentire un soffio di aria tiepida sul viso, vedo passare immagini di cielo, senza nuvole, e poi ci sei tu, vicinissimo a me tanto da sfuocare l'immagine, cerco lo sguardo che mi fa impazzire, immagino l'imminente contatto delle tue labbra, le tue mani che subito dopo percorreranno la mia pelle apprezzandone ogni centimetro quadrato, valutando i brividi leggeri che ti parlano del mio desiderio...

La sirena di un'autoambulanza che passa nella strada adiacente mi scuote quasi spaventandomi, apro gli occhi e d'un tratto tutto scompare, mi serve un attimo per ricollocarmi nel luogo dove sono realmente, sola e appoggiata al muro in modo vagamente innaturale, tanto che mi alzo di scatto e riprendo a camminare, un po' intontita, con l'aria ebete di chi ha appena fatto un bellissimo sogno, e ne conserva il piacevole ricordo.

Sono sola, sul marciapiede assolato, ma il pensiero di te non è andato via, mi accompagna dolcemente e so che lo farà per il resto della giornata.
Non ci sei, ma ci sei, con me, sempre.

C. - 7 aprile 2009

mercoledì 1 febbraio 2012

Scorre il fiume...



D.&C. - 27 marzo 2009

A te che sei parte di me...



Mi mancano le parole per sperare di essere compreso
ho paura di udire il suono della mia voce echeggiare dentro questa casa,
improvvisamente vuota, sconosciuta.
Voce familiare divenuta straniera, lenta, piombo.
Ho paura che un pezzo alla volta lei si porti via tutto,
anche quella parte di me che le ho fatto credere poco importante
per scoprire che non era mia, ma nostra,
che non esiste se non esiste un noi, qualsiasi esso sia,
come una stretta di mano non può essere fatta da una mano sola,
come anche la rosa più bella e costosa non vive senz'acqua,
così la più umile delle terre non esibisce nulla senza un piccolo seme,
così io non posso pensare di non essere in qualche modo tuo,
e in qualche modo che tu sia mia,
sembra che così sia scritto,
che tutto sembri cambiare
mentre nulla muta.
Quando l'alba anticipa il suono del risveglio
il mattino coglie impreparato quello che avevo deciso:
pensare che non dovrebbe essere così,
l'odore della mia casa, il mio sorriso sprecato,
la sensazione di essere solo, la consapevolezza di non esserlo...
Scappano in gregge idee di futuro, ne sono prigioniero
forse sopraffatto, forse... sincero.

D. - 24 febbraio 2009

Eppure è te che ama


Eppure è te che ama...
Le perdonerai la testardaggine, l'incapacità di accettare l'abbandono,
sarai clemente nel giudicare il suo impeto nel buttarsi controcorrente,
perchè è te che ama.
E' quella parte di te che un giorno ha potuto vedere,
messa a nudo in tutta la sua limpida bellezza.
E' una faccia della tua personalità, forse non la tua preferita,
forse non quella che indossi più volentieri,
un po' più libera, un po' più passionale, un po' indisciplinata.
Ma è parte di te, lei ti ha amato così,
e un amore così è per sempre.
Potrai essere cambiato,
potrai avere altre vite, altri obiettivi,
altre avventure ed altri amori
ma lei ti ha nel cuore così,
ed è te che ama.
Potrà partire verso lidi sconosciuti,
intraprendere viaggi alla scoperta di se stessa
o anche di altri,
lasciarsi abbindolare da false promesse di affetto
o cadere sotto i colpi dell'indifferenza
e del grigio "corretto" ma grigio
Potrà perdersi e poi ritrovarsi,
ma sempre te avrà nel cuore
che tu ci sia o no
che tu sappia o no che lei esiste
che tu lo voglia o no
e sa che non lo vuoi.
Non ti chiederà più nulla,
non avrà più alcun potere sulla tua anima
nè sul tuo corpo,
ma è te che ama,
da sempre,
per sempre.

C. - 12 febbraio 2009

Petit Jardin



Centellino i miei pensieri come un tesoro di rare monete dorate,
con gli occhi sfumati guardo un particolare, insignificante ai più,
ne condivido l'essenza che il tuo essere sa comprendere,
toglierne corteccia
rendendolo ancora più prezioso,
non superfluo.

Due pensieri s'intrecciano a vite di distanza,
danzano assieme improvvisando,
a volte fuori tempo,
altre sulla punta di piedi del più leggiadro danzatore.

S'avvitano fiocchi di seta porpora che nessuno osa tagliare,
petali di rosa cospargono il vissuto,
qualche spina
qualche goccia di sangue,
inevitabile, giace sul cammino.

Il nostro giardino riposa sotto la neve abbracciata
timoroso della timida primavera,
in attesa dei vedere gemme di luce lottare,
sollevare le nere tende, polverose e pesanti,
l'arazzo dell'inverno trascorso,
mai così buio e freddo.

D. - 1 febbraio 2009

Sabbiabianca



L'ebano estinto,
consumato dal lampeggio rosso-arancio di una lingua di fuoco,
deposita sospinto dal vento la sua cenere,
grigia e leggera, e silenziosa,
come le parole d'amanti,
sussurrate in un luogo lontano,
inconsapevole, ma non sconosciuto,
che giungono a me per ricoprire l'arida terra
che la cenere rende prospera.
Come il tuo sorriso,
per sempre legato
al mio.

D. - 25 gennaio 2009

Come l'acqua d'inverno



Tornenanno i sentimenti che ci hanno abitato senza chiederci il permesso?
O busseranno forse ad un'altra porta
rimasta socchiusa ancora un po'?
Tutto quello che avevamo dentro
l'abbiamo messo fuori a nudo, sotto il cielo stellato
in una notte sotto zero.
Io, che scommettevo tutto su me stesso,
camminare e non capire che eri tu il mio punto fermo.

E come l'acqua d'inverno cambia stato
noi due, abbracciati come fiocchi di neve,
non avevamo paura della tiepida primavera,
anche se ci spaventava la lontana, torrida estate
che ci avrebbe potuto dividere.

Ed è stato cosi che ci siamo sciolti,
l'una dentro l'altro fino a divenire una cosa sola...
ma il destino ha il suo corso,
noi, due correnti diverse.
Tu per me, ed io per te
lo sappiamo, non era un'equazione
e il risultato non lo potevamo certo prevedere

Ritorno ogni tanto col pensiero a quelle lettere,
deposte ordinatamente,
ingiallite dal lampeggiare del semaforo,
cosi belle da togliere il fiato, da non credere.

E come l'acqua d'inverno non asciuga mai
resterà questo amore eterno,
lo potranno fare a pezzi,
gettare via lontano da noi,
ma se tornerà primavera scorrerà di nuovo,
e se non saprà cambiare,
forse giacerà dormiente.

D. - 20 dicembre 2008