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L'ebano estinto,
consumato dal lampeggio rosso-arancio di una lingua di fuoco,
deposita sospinto dal vento la sua cenere,
grigia e leggera, e silenziosa,
come le parole d'amanti,
sussurrate in un luogo lontano,
inconsapevole, ma non sconosciuto,
che giungono a me per ricoprire l'arida terra
che la cenere rende prospera.
Come il tuo sorriso,
per sempre legato
al mio.
D. - 25 gennaio 2009
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