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forse risponderebbe che non sono parole,
conoscendolo direbbe "E' solo brusìo, dormi".
Potrei credergli, far galleggiare giorni sbiaditi,
altri sono già venuti e archiviati,
vissuti senza lode ne infamia,
senza Diavolo nè Dio.
Forse la sua voce suadente potrebbe concedermi momenti anestetici,
mi potrebbe insegnare parole di consuetudine,
quelle che non ho mai imparato,
messe a tacere dal linguaggio dei pugni.
Si comporterebbe come il miglior suggeritore nascosto,
ventriloquo dell'anima,
io burattino dalle rosse guance e occhi grandi resterei li,
a ricevere applausi che non mi sono dovuti, senza valore,
che scivolano via come sporco,
senza lasciare nessuna traccia sul corpo.
Disperato gli chiederei quale strada seguire.
Io, che sono storia senza memoria,
uomo scarabocchiato a carta carbone di cui ho perso matrice,
uomo dai mille sogni, ma anche uomo senza progetto,
senza un padre che mi abbia voluto.
Dove sei? Vorrei tanto parlare.
D. - 2 marzo 2008
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