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Sembrano tempi lontani,
respiri ritmici da quattro quarti
Musica del cuore,
voce del piacere
Riconosciuto per quello che sono
mi spavento, mi fido, t'amo
Torno indietro col respiro affannato,
ne voglio ancora,
non esito
progetti scritti con lacrime
sul foglio stracciato da un agenda
piena di nulle verità
Riconosco la strada,
ma non riesco a seguirne il sentiero,
esito
uno, due, tre nebbia
Non lo sento,
vedo solo un passo oltre me,
le previsioni non indicano sole,
smarrito
Mi siedo
e aspetto che il mondo
e i suo alterni cambiamenti cromatici
si esauriscano
consumo i pensieri peggiori
per sopravvivere,
nascondo i desideri
perchè nessuno me li rubi
aspetto la prossima estate,
un sole che verrà.
Mi manchi…
D. - 2 agosto 2008
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