martedì 17 maggio 2011

Tramonto


Due giorni...due anni?
La tua assenza dilata il mio tempo
Oltre ogni ragionevole scorrere
I ricordi lo comprimono invece,
e mi sembra ieri
che tenevo stretto tra le mani
il tuo viso
come se fosse il mio piu grande tesoro
Non esiste il tempo
dilatato o compresso
che ti riporterà da me
Non c'è orologio, nè clessidra,
mi volto indietro,
fisso il sole che rosso tramonta

e piango.

C. - 1 ottobre 2008

Ho aperto la mano


A lungo ho lottato
coontro forze possenti
amiche o nemiche, non so
La mia mano passava
da un tocco gentile
a nervosa, contratta
Ma sempre ti avevo
nel palmo, guardavo
se fossi contento
anche tu come me
aprivo le dita
e ammiravo
il mio grande tesoro,
il tuo amore
mi rendeva orgogliosa
ma a volte
la mia stretta affettuosa era forse
una gabbia...
Ho ceduto.
una forza dall'alto
mi ha costretto ad aprire la mano
e ad alzarla nel sole,
e ti guardo staccarti,
volar via nel vento
e rimango col braccio levato
a seguire il tuo volo
Sparirai alla mia vista,
e con te
porti un pezzetto di me

che adesso mi manca.

C. - 14 settembre 2008

Bassa Marea


Cammino scalza
sulla piatta striscia di sabbia
che la marea ha appena lasciato
Mi fermo ogni tanto
a guardare la superficie liquida
dell'onda che si ritira
plumbea
Sento ancora sotto i piedi
il freddo pungente
ricordo dell'acqua
che mi porta un brivido lieve,
straniero.
Con gli occhi bassi cerco le impronte
segni eventuali di un altro passaggio
forse un amico
qualcuno.
Ma nulla ha lasciato
la forza decisa dell'onda
tutto mi appare
spianato
Piango ormai triste
e seguendo una lacrima
mi abbasso lentamente
a trovare una, e poi un'altra
piccola conchiglia,
un piccolo dono
lasciato dal mare
prezioso messaggio.
La raccolgo
la metto sul cuore:
Non tutto è perduto.
Ti amo.

C. - 18 settembre 2008

Amore


Sento il peso del sonno incombere sulle mie palpebre stanche
Ma non posso andare via senza lasciarti un soffio, un tocco, un contatto
Un bacio leggero sulle tue labbra che ho visto serrate
Una carezza sulla tua testa che appoggi alla mia spalla con sollievo
Un soffio sui tuoi occhi come a portar loro via il peso del dolore che ci ho letto dentro.
Le mie mani leggere ti accarezzano, ti coccolano instancabili,
Le mie braccia ti stringono come a volerti tenere, non farti andare via
Il mio corpo tutto è proteso verso di te, per un'unione assoluta
E su di te, nella mia mente, mi vedo dormire tranquilla
Il mio respiro è il tuo respiro
Il mio battito è il tuo
E per il breve scorrere della notte
Noi siamo insieme.

C. - 3 settembre 2008

Delirio


Tra pareti di cristallo invisibile
qualcuno deve avermi imprigionato
Non le vedo, ma frenano in ogni direzione
la mia corsa scomposta
alla ricerca di te
Ti vedo da lontano, tendo una mano
ma tocco solo un freddo schermo impietoso
Mi lancio con tutto il mio corpo
nel tentativo di raggiungerti
ma le mie membra stanche si schiantano
su un muro che non posso vedere nè capire
E continuo, incurante dei lividi,
del sordo dolore che sento
a provare, cercare nuovi percorsi, angolazioni diverse
nella speranza di incrinare quelle pareti
di trovare una breccia
di poter correre veloce come il vento
ad abbracciarti.
Non posso.
Il mio cuore sanguina lontano dal tuo
e le mie labbra riarse anelano il contatto
con le loro gemelle
di la dal vetro, di là dal tempo e dallo spazio
Mi scorri dentro, flusso di lava bollente
Fuori il gelido contatto del ghiaccio
Quanto potrò resistere?

C. - 28 agosto 2008

E' scritto?


Come colmare il tempo che trascorre tra l'ultimo ciao,
l'ultimo sguardo?
Guardare e perdonare mani
che fanno quello che non vorrebbero
costrette da manette fatte di minuti, tramonti ed albe
ad allontanare quello che per me è tesoro
So leggere le tue parole anche quando non le scrivi
spazi bianchi che riempiono la pagina di punti interrogativi
e pur ci sei, per me, come ogni minuto fa da staffetta al precedente
per riceverne il carico
e a volte è stato troppo pesante.
E ti dimostrerò fino che avrò forza,
finchè mi sorreggerà la schiena,
fin che i miei occhi sapranno stupirti e reggere il tuo sguardo
che io sono qui, che non è un caso,
che c'è di più, se è scritto è scritto.

D.- 27 agosto 2008

Due righe...


Vorrei sapere quando mi sarà dato il modo di poterti toccare
perchè esso mi è troppo a lungo negato,
come mi tormentano le mie mani,
che sfiorano a volte il corpo nel ricordo delle tue,
così leggere ad accarezzare con dolcezza la mia testa.

Torneranno i nostri cuori ad affiancarsi,
sapranno aspettare perchè la ricompensa è meravigliosa,
sarà paradiso quando sentiranno lo stesso canto,
lo stesso ritmo cambiare,
trasformandosi in amore.

D. - 25 agosto 2008

Occhi


Dove posso poggiare lo sguardo?
Dove troveranno riposo
questi miei comuni occhi
se non nell'orizzonte infinito dei tuoi
che ne sgretola l'inclinazione diffidente,
l'espressione seria
dettata dalle maschere della vita?
Sino a sciogliersi
sul profilo del tuo volto,
su labbra custodite solo
per esser baciate
e per cantare
le più dolci canzoni.


Dove riposeranno i miei pensieri
che si librano non dallla mia mente,
spiccando il volo dal cuore,
sincero
se non volando
assieme ad altri pensieri di vita pulsante
desiderosi solo
di trovare lo stesso ritmo?


Anche il credere di esser soli
non essendolo,
io prigioniero di un corpo
che vorrei non avesse confine
fino a diventare monte
per giungere da te,
sino a divenire mare,
e baciare la riva della tua casa,
quella che ti porti nel cuore
Cosicchè vorrei essere
il tintinnare delle vele a riposo,
una barca ormeggiata sulla banchina
sotto la luce alternata di un faro
ne mostra gelosamente la sinuosa forma
ad occhi attenti
che sanno vedere oltre
e dentro
e coccolata dalle onde dolci di bonaccia
o spazzata da moti di tempesta,
sarebbe sicura della protezione del suo gigante
che veglia sulla vita del mare senza fine,
alternanza che appartiene al mondo,
come giorno e notte,

come estate inverno
come io a te.

D. - 24 agosto 2008


Mani


Le mani gli passavano davanti agli occhi, agili, magre ed eleganti.
Mani intelligenti le chiamava, sapevano di buono, erano capaci di suonare vari strumenti.
Quelle dita avevano suonato la chitarra per lui,
quando lui le aveva chiesto di comporre una canzone che parlasse alla loro storia.
Sapeva che lei era capace di suonare il piano e questo era stata la consacrazione per quelle mani che ricordavano.
Era stata quella volta, quel sabato pomeriggio in cui aveva fatto la loro conoscenza,
che lui le aveva viste per la prima volta,
anche se era durata pochi istanti la sensazione delle loro dita a contatto con le rispettive schiene,
che assorbivano calore e vibrazioni,
come se suonassero un nuovo strumento, il suo cuore.
Da quel giorno capii che le tue mani avevano memoria,
da quel giorno ti penso tutti i giorni.

D. - 17 agosto 2008

SENZA TITOLO (Non so...)


Sembrano tempi lontani,
respiri ritmici da quattro quarti
Musica del cuore,
voce del piacere
Riconosciuto per quello che sono
mi spavento, mi fido, t'amo

Torno indietro col respiro affannato,
ne voglio ancora,
non esito
progetti scritti con lacrime
sul foglio stracciato da un agenda
piena di nulle verità

Riconosco la strada,
ma non riesco a seguirne il sentiero,
esito
uno, due, tre nebbia
Non lo sento,
vedo solo un passo oltre me,
le previsioni non indicano sole,
smarrito

Mi siedo
e aspetto che il mondo
e i suo alterni cambiamenti cromatici
si esauriscano
consumo i pensieri peggiori
per sopravvivere,
nascondo i desideri
perchè nessuno me li rubi
aspetto la prossima estate,
un sole che verrà.

Mi manchi…

D. - 2 agosto 2008