domenica 24 ottobre 2010

Mi guardo senza te

Mi guardo senza te.
Come in uno specchio che non mi riflette
Come nel tondo di un pozzo
che invece della mia immagine
rimanda dal pelo dell'acqua
bagliori indistinti.


Mi guardo senza te,
e non mi vedo.
Il tramonto è meno rosso
le sue ombre lunghe sembrano tristi
come i miei pensieri
che si allungano a cercare
il ricordo dei tuoi


L'anima smarrita chiede
la sua metà perduta
I miei occhi senza piu luce
cercano il tuo sguardo gemello
indugiando bassi verso terra
per ritrovare almeno la tua ombra
che ricordano amica


Mi guardo senza te
e dolci parole mi muoiono sulle labbra
senza il conforto di un sorriso
Il corpo fluttua come senza peso
in una dimensione irreale,
nuvole e polvere
Vento mi prende e mi porta con sè


Mi guardo senza te
e non mi piace
Fa che non diventi reale
questo scorrere veloce di immagini
Lascia vicino a me
la mia metà che è tua
la tua metà che è mia
almeno nei pensieri
per sempre.


C. - 15 luglio 2008

Senza Titolo (Angel)

Sei davanti a me,
sopra sotto e di fianco
Un sorriso modesto che sarebbe diventato
il sorriso genuino di un bambino
Le tue parole chiare ed evidenti,
piene solo di semplicità,
raccontano, incantano, esprimono
Sono attimi di verità
vista attraverso i tuoi mondi,
immagini rubate alla notte
da una luna illuminata
di sole.
Ed io lo sono stato,
quel sole,
e spero di esserlo
ogni volta che potremo.

D. - 8 luglio 2008

martedì 28 settembre 2010

Ti parlo con immagini...

Lascio invadere la stanza già satura di calore
Dalle onde sonore di questa canzone che mi è stata rivelata
Sconosciuta ma intensa, dalla sonorità ormai amica
che mi circola dentro insieme al sangue
in un alternarsi di sensazioni di piacevole tristezza
come a volte succede

Provo a parlarti in immagini, non più parole, ma oltre.
Lo farei con gesti ma non mi è dato,
sarebbe ancora più evidente il fatto che in certi momenti
e con certe persone
le parole sono superflue, sono i pensieri quelli che passano
dall'una all'altra anima senza soluzione di continuità

Se chiudo gli occhi e ti penso
dopo aver letto le tue parole, cadute sul foglio con un'arte
che forse non eri consapevole di metterci
guardo la prima immagine che passa
subito dopo quella dei tuoi occhi arrossati e stanchi
ma sempre profondi come grotte misteriose,

vedo un tramonto rosso di fuoco sul mare
una vela sulla linea dell'orizzonte
e un gabbiano che passa lento davanti al sole
provando a fermare le ali per farsi portare dalla corrente
mostrando cosi di aver imparato ad usare anche per divertirsi
cio' che gli è stato dato per la sua sopravvivenza

Riapro le palpebre per una frazione di secondo
poi le riabbasso, e vedo un fiore, meraviglioso
grande da tuffarci il viso, con petali morbidi, profumati
è rosa, e ha petali di rosa, ma per qualche motivo
la mente mi dice che rosa non è
forse mancano le spine...

L'immagine successiva è un abbraccio di veli e non veli
La pelle lucida e abbronzata, due corpi che si sfiorano ripetutamente
Si allontanano per godere nel riavvicinarsi
E in una luce di sole radente che filtra tra scuri socchiusi
Si amano forte fino a diventare un tutt'uno
Per poi abbandonarsi ad ascoltarsi il respiro
Tra lacrime calde di gioia

Vedi se chiudo la bocca, fermo il cervello
lasciandolo andare soltanto per la via del cuore
queste sono le immagini suscitate dal solo evocare il tuo nome
che è ormai un'incisione indelebile
nella scorza del mio essere debole.

C. - 6 luglio 2008

Febbre



Sento il caldo sul mio corpo, febbre che sale nelle vene, vino caldo, speziato
i pensieri sono lacerati da fitte che li distraggono, mutandoli in cattivi presagi.

Ancora una volta il mio corpo non mi regge, non segue il mio volere
ma mi parla attraverso il suo linguaggio,
più sincero e schietto di qualsiasi persona.

Il miol tallone d'Achille, la mia gola brucia
mentre il cuore fa gli scherzi, sobbalza, rallenta e quasi si ferma
verde, giallo, rosso e poi ancora verde
concentrato sente che lo ascolto, gli do attenzione.

Vivo alterne emozioni,miriadi di sogni che mi accompagnano
in una notte senza sonno, in un esistenza senza segno
inseguendoli ad occhi chiusi, correre correndo oltre l'ultimo millimetro del burrore
capitolando per inezia, la terra divenuta aria, precipito

Che difficile restare aggrappati a quel ramoscello
dipinto sulla scarpata dagli inventori hollywodiani
sempre troppo piccolo, sempre troppo in alto per spiccare il salto.

Forse sono già più da nessuna parte,
forso sono già nessuno, cacciatore del nulla
profeta di idiozie, un uomo qualunque.

La malattia può essere una dolce compagna
sincera ed onesta perchè essa non ti mente
ti dice esattamente cosa succederà,
mentre la mia vita è muta
e sono stanco di inventarmela

Mi butterò, lascerò andare lentamente il ramoscello esausto
troppo tempo ha sostenuto il mio peso ed ora merita libertà
precipiterò forse sul fiume che mi porterà dove vorra
amici e nemici mi vedranno dalle sponde
mi indicheranno con la stessa attenzione di un bastano
rubato dall'abero dalla furia della tempesta
nessuno avrà più potere su di, neanche me stesso
diverrò quello che è scritto.


D. - 6 luglio 2008

domenica 15 agosto 2010

SENZA TITOLO (non sono Cabrel, e nemmeno de Andrè)


Avremo ancora il sole sulla faccia, illuminerà di rosso vergogna cristalli salati,
scesi a colmare spazi lasciati da impronunciabili parole, solo pensate,
rammarichi di consapevolezza, non aver avuto cuore
un'istantanea dei colori privata.

Ed ora che tutto si scioglie in questo gelo, all'orizzonte di un tempo senza più soli
trattenuto tra le dita, un filo, forse impigliato, forse ostinatamente trattenuto,
lentamente, inesorabilmente, disfa e scuce l'ordito del nostro amore,
che tu dici morirà, vivendo di ricordi che lo uccidono.

Occhi e bocche vi leggerebbero sillabandola una lettera scarlatta,
domata di passione, d'un adultero amore.
Cosa non sanno, noi cosa non siamo?
Siamo stati tessitori in tempi lontani decadi,
la tela preziosa decorata con colori d'albe e tramonti
di reali, falsi toni dei sogni, ma non l'abbiamo venduta
al migliore offerente.

Abbiamo dato forma a battiti di cuore con le parole dei poeti
coniugando verbi al futuro, visioni perfette di un futuro incerto
sicuro solo di non poter, di non saper scendere a patti,
troppo grande, troppo perfetto, quasi da spaventare.

Troppo in fretta passa il tempo, amico solo dei ricordi
odiata ombra che erode il nostro futuro
che consuma la scorta di attimi che non dovrei sprecare
che dovrei vivere come se fossero gli ultimi
dimenticando il resto, comprimendo l'anima
donandoti le sue spoglie, che da tempo ti appartengono.

Quando ci rivedremo ancora non sarà più notte,
il piano suonerà le nostre canzoni e noi,
non saremo più i ballerini di un carillon
fermi l'uno davanti all'altra
sfiorandoci piroettando sulla vita mille e mille volte.

Saremo carne ed ossa, torneremo ad essere una cosa sola
nessuno potrà più chiudere, quella finestra che illumina il nostro mondo.


D. - 5 luglio 2008

sabato 17 aprile 2010

Grazie...

Ti dono le mani,
il palmo bianco e calloso dal duro lavoro sferza le tue,
seta pregiata,
riflessi d'ambra del sole d'estate.

Le mie parole come eco alla musica perpetua della tua voce,
note pregiate, sapore corposo di un buon vino
che ricorda la terra

Immagini come sogni all'attardarsi di questo mondo,
i nostri desideri, registi di un quadro dai colori dell'iride,
cercano a volte un altro soggetto,
un'inquadratura ancora, indòmiti.

Emozioni pulsanti circolano nel fiume denso del mio essere
luce entra nelle mie grige stanze,
dentro la casa il camino crepita
luci giallo arancio illuminano la mia anima.

D. - 21 giugno 2008

giovedì 8 aprile 2010

Luna piena

C'e' la luna piena, che si riflette sul mare in una striscia d'argento che sembra arrivare fino a me.
Chiudo gli occhi per ascoltare il vento, e sentirlo mentre accarezza la mia pelle dorata dal sole e resa morbida da accurati massaggi di creme come mai avviene nel resto dell'anno.
Mi concentro sui profumi, la salsedine, il limone, le erbe.
Tu. Tu sei lontano da me, ma vicino come poche altre volte. I tuoi occhi vivi sono con me, il tuo cuore batte col mio, le nostre vite diverse ce la mettono tutta, ma non riescono a spezzare questo filo sottile, a volte invisibile, ma forte e lucente. Provo a pensare, ipotizzo, ragiono, ma sempre sconfitta arretro e mi lascio avvolgere dal calore del tuo esistere per quella parte, ora grande, ora piccola, che e' solo mia.
Felice della sconfitta dei miei stessi pensieri...

C. - 17 giugno 2008

Tu....



Tu
che sai vedere il blu del mare e il rosso del tramonto,
che ti addolcisci innamorandoti della risacca,
che trovi un insignificante granello di sabbia
e ci vedi la base per il più bel castello.
Tu che sai sciogliere la neve del cuore per dissetarmi,
che per me hai scavato pozzi senza fine e hai deposto le armi,
Tu sei fantastica.


D. - 10 giugno 2008

Fuoco


Hai paura, e senti freddo,
sono rosso, arancione
i nostri colori
Siamo quel piccolo fuoco
che prudentemente tieni lontano,
non ti scalda abbastanza,
riverbera nell'aria,
ne immagini gli odori

e a grandi passi, vorresti avvicinarti
ne conosci il tepore,
le danzanti ombre che pone sul tuo cuore
Invence rallenti,
il tuo cervello prevarica le ragioni del cuore,
perchè lui non dimentica,
non lo può fare, è conscio di tutto
non si nutre di solo amore

Ti tendo la mano
o una lingua di fuoco
dubbio e certezza
a rimpiattino giocano
ma tu non puoi perdere
ed io non giocherò con te


D. - 6 giugno 2008