![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFgmP34LuCQlcu9kdlLj8W2xd9VbtFdbf5Y_3OAljlqAn1bVKjh98VNHXw6sBshRldtEQMht_BE8S9DWs8SwOtesbr2HC7ss34n_G4ufclxJLvzVHvIyzjogDmC7IDMXhn34Z6sGZuBvWh/s200/tramonti8_1024.jpg)
Dalle onde sonore di questa canzone che mi è stata rivelata
Sconosciuta ma intensa, dalla sonorità ormai amica
che mi circola dentro insieme al sangue
in un alternarsi di sensazioni di piacevole tristezza
come a volte succede
Provo a parlarti in immagini, non più parole, ma oltre.
Lo farei con gesti ma non mi è dato,
sarebbe ancora più evidente il fatto che in certi momenti
e con certe persone
le parole sono superflue, sono i pensieri quelli che passano
dall'una all'altra anima senza soluzione di continuità
Se chiudo gli occhi e ti penso
dopo aver letto le tue parole, cadute sul foglio con un'arte
che forse non eri consapevole di metterci
guardo la prima immagine che passa
subito dopo quella dei tuoi occhi arrossati e stanchi
ma sempre profondi come grotte misteriose,
vedo un tramonto rosso di fuoco sul mare
una vela sulla linea dell'orizzonte
e un gabbiano che passa lento davanti al sole
provando a fermare le ali per farsi portare dalla corrente
mostrando cosi di aver imparato ad usare anche per divertirsi
cio' che gli è stato dato per la sua sopravvivenza
Riapro le palpebre per una frazione di secondo
poi le riabbasso, e vedo un fiore, meraviglioso
grande da tuffarci il viso, con petali morbidi, profumati
è rosa, e ha petali di rosa, ma per qualche motivo
la mente mi dice che rosa non è
forse mancano le spine...
L'immagine successiva è un abbraccio di veli e non veli
La pelle lucida e abbronzata, due corpi che si sfiorano ripetutamente
Si allontanano per godere nel riavvicinarsi
E in una luce di sole radente che filtra tra scuri socchiusi
Si amano forte fino a diventare un tutt'uno
Per poi abbandonarsi ad ascoltarsi il respiro
Tra lacrime calde di gioia
Vedi se chiudo la bocca, fermo il cervello
lasciandolo andare soltanto per la via del cuore
queste sono le immagini suscitate dal solo evocare il tuo nome
che è ormai un'incisione indelebile
nella scorza del mio essere debole.
C. - 6 luglio 2008
0 commenti:
Posta un commento