sabato 17 aprile 2010

Grazie...

Ti dono le mani,
il palmo bianco e calloso dal duro lavoro sferza le tue,
seta pregiata,
riflessi d'ambra del sole d'estate.

Le mie parole come eco alla musica perpetua della tua voce,
note pregiate, sapore corposo di un buon vino
che ricorda la terra

Immagini come sogni all'attardarsi di questo mondo,
i nostri desideri, registi di un quadro dai colori dell'iride,
cercano a volte un altro soggetto,
un'inquadratura ancora, indòmiti.

Emozioni pulsanti circolano nel fiume denso del mio essere
luce entra nelle mie grige stanze,
dentro la casa il camino crepita
luci giallo arancio illuminano la mia anima.

D. - 21 giugno 2008

giovedì 8 aprile 2010

Luna piena

C'e' la luna piena, che si riflette sul mare in una striscia d'argento che sembra arrivare fino a me.
Chiudo gli occhi per ascoltare il vento, e sentirlo mentre accarezza la mia pelle dorata dal sole e resa morbida da accurati massaggi di creme come mai avviene nel resto dell'anno.
Mi concentro sui profumi, la salsedine, il limone, le erbe.
Tu. Tu sei lontano da me, ma vicino come poche altre volte. I tuoi occhi vivi sono con me, il tuo cuore batte col mio, le nostre vite diverse ce la mettono tutta, ma non riescono a spezzare questo filo sottile, a volte invisibile, ma forte e lucente. Provo a pensare, ipotizzo, ragiono, ma sempre sconfitta arretro e mi lascio avvolgere dal calore del tuo esistere per quella parte, ora grande, ora piccola, che e' solo mia.
Felice della sconfitta dei miei stessi pensieri...

C. - 17 giugno 2008

Tu....



Tu
che sai vedere il blu del mare e il rosso del tramonto,
che ti addolcisci innamorandoti della risacca,
che trovi un insignificante granello di sabbia
e ci vedi la base per il più bel castello.
Tu che sai sciogliere la neve del cuore per dissetarmi,
che per me hai scavato pozzi senza fine e hai deposto le armi,
Tu sei fantastica.


D. - 10 giugno 2008

Fuoco


Hai paura, e senti freddo,
sono rosso, arancione
i nostri colori
Siamo quel piccolo fuoco
che prudentemente tieni lontano,
non ti scalda abbastanza,
riverbera nell'aria,
ne immagini gli odori

e a grandi passi, vorresti avvicinarti
ne conosci il tepore,
le danzanti ombre che pone sul tuo cuore
Invence rallenti,
il tuo cervello prevarica le ragioni del cuore,
perchè lui non dimentica,
non lo può fare, è conscio di tutto
non si nutre di solo amore

Ti tendo la mano
o una lingua di fuoco
dubbio e certezza
a rimpiattino giocano
ma tu non puoi perdere
ed io non giocherò con te


D. - 6 giugno 2008

Mea Culpa

Ti passerà in attimi, appena mille battiti d'ali di un colibrì
ti librerai di fiore in fiore, cercandovi nettare dolce

Di essi porterai pollini esotici, in terre brulle e scure

dove perenne, la bruma nasconde il sole

dove mille vite non varranno un solo minuto della nostra,

noi che eravamo mare e cielo, oceano e scogliera

apparivamo allo sfumato orizzonte, fusi, in tutt'uno confusi,

un azzurro mischiato nella tavolozza di un pittore agli albori.

Ho giocato con il fuoco,
mi sono perduto in umane paure
Tu che mi avevi insegnato regole
non concordi alla legge degli uomini
Mi hai aperto il petto, hai saputo ascoltare
hai riconosciuto il palpitante morse, la richiesta d'amore.

Hai scommesso su di me, ronzino di razza
ma pur sempre un ronzino
proveniente dai tuoi antipodi.
Di una linea siamo stati i due punti estremi
per vita, esperienze ed estrazione sociale
ma per formare uno splendido cerchio
ci siamo toccati ed uniti

E ci avevamo creduto, investito pezzi di cuore offerti a due mani,
prestati l'un l'altra senza un
mero interesse
Ma io ho sbagliato una volta di troppo:
per paura d'amare
ti ho venduto una ragione che ora non sopporto

Chissà se torneranno mai gli incantevoli giorni
che brillavan di luce nei nostri cuori d'inverno
Ascolterò mai la tua voce intonarsi per me una volta ancora?
a fare lo slalom tra paura e vergogna
in un'attesa felice del mio scontato giudizio

Non ho la forza degli uomini sicuri
nè la certezza degli uomini forti
forse ho i peggiori difetti di entrambi
Ora che mi ripaghi con la mia stessa ragione
vedo quanto dolore essa racchiude
e ancora di più mi sento sbagliato.

Non ti ho meritata, è questa la fine
la morale della fiaba che avevo sfiorato,
non ho saputo coltivare un unico fiore

che non chiedeva nient'altro,
solo qualche goccia d'amore.

D. - 5 giugno 2008

Senza te ritorna la nebbia...


Senza te ritorna la nebbia,
sparisce quel faro che illuminava la mia timida rotta,
e anche se non sarei andato fino al porto,
la nave e il faro avrebbero avuto il loro eterno lavoro.
Forse nelle notti serene si sarebbero avvicinati tanto,
che anche il faro avrebbe potuto spegnere le sue luci

e riposarsi....
Mare e scoglio siamo stati
infuriava tempesta spargendomi ovunque,
filtrandoti attraverso ricomponevo me stesso,
rubavo di te qualche volta un pezzetto
e bagnavo perenne la tua sete di vita,
diventavamo pian piano così la stessa cosa.

...Tu lo eri, speciale, per me,
ti avrei cercata sempre,
e io avrei avuto sempre bisogno di te...

D. - 5 giugno 2008

mercoledì 7 aprile 2010

Come neve al sole



Come una goccia di cuore.

Rossa di sangue ha bagnato le tue bianche rose
per anni celate alla vista del mondo.

In silenzio, coltivate nel tuo splendido giardino
un inconsapevole futuro

che non sapevamo avrebbe modellato le nostre vite.
Distinti suoni di cuori palpitanti all'unisono fanno eco nel tempo,

né mare né vento li porteranno via,

la sabbia del tempo a fatica segue le regole universali,
le regole che uno stupido ha smarrito

o che credeva di saper gestire.
Neanche fosse uno stupido dio con potere su tutto…
quanti giorni dovrò curare il mio cuore,

far sì che quelle gocce,
che imbandivano il tuo fertile giardino,

trovino approdo nel porto della tua anima
che sta salpando lontano dalla sua gemella,

che rimane incompiuta perché non vuole soffrire,

perché vorresti reciderle e metterle in un vaso,
esposte in una teca,

ma li morirebbero

e quello che c'è stato,
quelle gocce di cuore

si rapprenderebbero fino a sparire

come neve al sole.


D. - 4 giugno 2008

Addio...?


".... Ma non voglio parlare di te, nè di me. Ti porto in un posto dentro di me.
Chiudi gli occhi della mente, inspira profondamente e espira,
immagina una scena della natura, forse il mare.

Gli scogli, un faro sono dietro di me.
Il sole è caldo e una dolce brezza ti muove i capelli.

Io sono lì seduto che ti aspetto, i piedi immersi in acqua a moti alterni.
Mi avvicino a te, e subito ti abbraccio e ti bacio, siamo liberi, non c'è nessuno.
Vedo solo le tue orme che lentamente spariscono, consumate dall'andirivieni delle onde,
come se potessero farti dimenticare la strada dalla quale sei venuta e tenerti sempre con me, non prigioniera, ma ostaggio d'amore.

Ho portato con me quel mio foulard, quello azzurro di seta.
Ci incamminiamo sulla battigia,..
Ci abbracciamo senza parlare, la musica del mare ci toglie il fiato.

Lentamente il sole scende, tinge di rosso il mio volto
e tu lo poi vedere sotto un'altra luce.
Ti stringo più forte, non vorrei lasciarti andare, non concederti nemmeno un millimetro.
Com'è che era? Più spazio c'è e meno respiro?

Ora il sole è rosso fuoco.
Ci accomodiamo sotto delle palme grandissime, ti stendo lentamente sul dorso
e ti metto il foulard sugl'occhi, come ti avevo promesso tempo fa.

Facciamo l'amore come avremmo sempre voluto
e come avremmo saputo che sarebbe stato.
Dolci parole echeggiano nell'aria, parole di rassicurazione,
ti amo, ti voglio bene, non mi lasciare.
..."

D. - 2 giugno 2008