sabato 5 dicembre 2009

Verrà la pioggia

Verrà la pioggia,

cancellerà il rigo

lasciato dalle biciclette dei bambini

abbandonate frettolosamente

contro il muro di casa.

Non è lontana,

la posso sentire,

odorarne il gusto inconfondibile

d’asfalto bagnato

che, portatomi dal vento

a chilometri di distanza,

mi riporta indietro a quando,

bambino, anch’ io lasciavo con le bici

dei segni sul muro.


Sotto al poggiolo

radunati guardavamo vento e pioggia

spazzare il piazzale dietro casa,

e quando non era ancora arrivata

imparavamo a contare il tempo

tra la folgore e il bestemmiare dei tuoni

per dedurre se andava o veniva,

cercando di capire

sembrava far meno paura.


Presto arriverà la pioggia,

porterà con se la tempesta,

forse rovinerà qualche fiore,

qualche ramo si spezzerà,

contando i secondi sento che si avvicina,

non mi fa paura

o almeno spero che non sia così.


Tutti scappano quasi spaventati,

solo costretti l’affrontiamo,

solo uomini e cani nelle loro uscite obbligate o giocatori di pallone

la sfidano.

Lei porta con se piccoli arcobaleni velenosi,

li posso vedere nei riflessi di rigagnoli controluce, chiazze

di oli multicolori lasciate dalle auto

e alle volte mi dico

“ecco perché un anno da cane ne vale sette da uomo”.

Verrà la pioggia

e tu ne farai parte,

e io mi lascerò sciogliere
come quel rigo sul muro
lasciato dalla bici di un bambino.


D. - 24 marzo 2008

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