martedì 15 dicembre 2009

Non vuoi più esserci


Non vuoi piu' esserci, nella mia vita.

Non mi vuoi più nella tua.

E io ti ci tengo.

E io ci resto.

Ti ci tengo, nella mia vita, e continuo a parlarti

ogni mattina quando mi alzo e mi avvicino alla finestra

scosto la tenda e guardo il cielo

mio e tuo

E più l'alba è rossa, striata, meravigliosa

E più il mio pensiero vola via e ti raggiunge.

Ti ci tengo,

e continuerai ad essere mio

anche se non vuoi,

il mio ragazzo speciale che guarda le nuvole e il sole

che ama il vento e le montagne

che corre verso il tramonto arancione.

Ti tengo con me perchè anche se tu lo vuoi uccidere

questo sogno è troppo bello

anche solo da sognare, se non da vivere

E io posso chiudere gli occhi e vederti, sentirti respirare accanto a me

E immaginare altri, infiniti attimi magici di felicità

Così come avrebbero potuto essere,

Così come avevo capito che valesse la pena

Così come saranno ancora, almeno nel mio cuore

Nella mia mente.

Resto con te e sarò il tuo scoglio

la tua roccia, perchè no, il tuo alibi,

quando il vento della discussione ti investirà

come sai che farà ancora

e allungando la mano non troverai più vicino a te il tuo albero

contro cui fermarti

Ci resto, nella tua vita, e sarò lì accanto a te,

sarò il tuo porto

ogni volta che sarai deluso da chi ti è vicino

e ogni volta che crederai di aver deluso

di avere sbagliato,

e vorrai punirti, farti male

e invece potrai abbracciarmi e parlarmi

chiudere gli occhi e rivedere i miei occhi

che simili ai tuoi hanno dentro

lo stesso desiderio

Resto con te e sentirai la mia mano in una carezza leggera

sul tuo viso, sul tuo capo

Sentirai la mia passione, perchè non si può spegnere

Nè sarebbe giusto farlo

Sentirai il mio calore, il velluto della mia pelle

E avrai momenti per abbandonartici,

cancellando tutti i pensieri

Così come avrebbe potuto essere.

Saremo lontani, come vuoi tu

Ma io ti ci tengo, nella mia vita

E resto nella tua.

Così come avrebbe potuto,

come avrebbe dovuto

essere.


C. - 4 aprile 2008

mercoledì 9 dicembre 2009

Sabbia

Ti stringo tra mani
che mostrano nocche biancastre,
qualche destino ha deciso di portarci lontani.
Scivoli via, inesorabilmente,
sfili tra le mie dita lasciando sapore di salsedine,
o forse sono ricordi dei nostri ultimi baci salati.


Ti porto con me,
come sabbia deposta nei miei ricordi di gioia
come le memorie eterne di un fiume
che scorra dentro il suo letto.
Tengo nella mia mano destra, la mano buona,
la nostra clessidra.
Osservo le svariate sfumature di piccoli quarzi mettersi in fila, uno ad uno,
incapaci di fermasi,
di sfuggire al loro destino,
un destino che qualcuno ha scelto per loro.


E come posso pensare di poterla capovolgere io,
per fermarne l'incedere
o perché tutto accada di nuovo?
Quello che vorrei fare
è piangere su quella sabbia
se questo servisse a renderla unita,
a cambiare la vita che avanza verso il suo scopo,
così, ancora una volta,
essa non potrebbe procedere per il suo corso,
allora potrei fermare tutto
un attimo prima che anche l'ultimo, piccolo
granello sia scorso e perso per sempre.


Ti ho amato, ti amo e ti amerò sempre.


D. - 29 marzo 2008