domenica 29 novembre 2009

Avevo un Amore


Sapete, avevo un Amore.

Era bello, il mio amore, ma non era questo che mi aveva colpito di lui.

I suoi occhi erano scuri e profondi, pericoloso guardarli troppo a lungo, perchè ti prendevano e ti tiravano giù, come in un vortice, e tornare a galla era per me difficile e faticoso.

Era dolce, il mio amore, quando la sua vita lo lasciava in pace e poteva lasciar uscire quello che stava sepolto nel profondo del suo cuore, le parole meravigliose che scaturivano da qualche sorgente nascosta, come quei rivoli d'acqua che scopri inaspettati quando passeggi in montagna, tra due rocce, e ogni volta è uno stupore di bambina, un sorriso che ti si apre spontaneo al vedere il sole che fa brillare sull'acqua tanti piccoli diamanti, in un punto dove mai avresti pensato che potesse brillare alcunchè.

Era forte, il mio amore, forte e fragile allo stesso tempo. Aveva superato prove che non aveva cercato, e cercava prove difficili da superare, perchè non era mai contento della persona che era, perchè sapeva di aver dentro qualcosa che poteva farlo essere migliore, ma ancora doveva capire come.

Era forte nel non mollare mai, nel rialzare sempre la testa, a volte nel posto e nel momento sbagliato, ma sempre trovando la forza per rimettere insieme i pezzi di ciò che pensava di aver rotto, anche quando non aveva rotto niente.

Era fragile nei momenti in cui le domande erano troppe, troppe più delle risposte che cercava in se stesso e forse qualcuna era invece là fuori, poco più fuori, poco più in alto, ma nel tenere la testa bassa non riusciva a vederla.

Era grande, il mio amore, grande quando riusciva a tirarsi su da tutto, a sentirsi uno con la natura, con il cielo e con il sole, e a trasmettermi questa sensazione unica di armonia che provava quando, solo con il mondo intorno, respirava il vento impetuoso della corsa.

Il mio amore era arrivato da me quando non lo aspettavo, quando il mio libro della vita mi diceva che non mi spettava, che non ne avevo diritto. Eppure era lì, ed era talmente uguale, quello che sentivamo, era talmente bello esistere insieme anche quando non eravamo insieme, che avevo strappato la pagina del libro, e nella mia enorme presunzione avevo incominciato a riscriverla.

Era amaro, il mio amore, quando mi raccontava i suoi dubbi, quando mi trasferiva il suo essere lacerato, quando si faceva strada in lui il dolore della consapevolezza di non poter continuare con quel sogno meraviglioso, con il progetto di quel castello che dovevamo costruire insieme in chissà quale paese sconosciuto alle mappe del mondo. Mi raccontava che no, lui non poteva fare come me, già troppe pagine erano strappate nel suo libro, questa volta non l'avrebbe fatto.

Era sconvolto, il mio amore, quando con un pugno distrusse il castello, con una mano guidata da chissà quale forza venuta in suo soccorso smontò in un attimo i pochi pezzi che avevamo incastrato con cura, con pazienza e con fiducia, senza avere in mente la fine del progetto, ma vedendolo crescere via via, con un briciolo di incoscienza e forse momentaneamente ciechi, a causa della splendida benda che l'amore ci aveva posato sugli occhi...

Era bello, il mio amore, quando è andato via con le lacrime agli occhi, nella sottile nebbia che filava sopra le acque immobili del lago, e il ricordo dei sassi lisci e colorati su cui ho sentito il rumore dei suoi passi per l'ultima volta rimane nella mia mente come una tavolozza colorata, mi sembra ancora di avvertire quel suono lento e strascicato, mi sembra ancora di vederlo da lontano, andare via senza voltarsi.

Avevo un Amore, sapete, e anche se non ho potuto tenerlo, il solo rievocarlo mi riempie di tenerezza, il ripensare alle emozioni che mi ha dato, mi fa riflettere sui libri delle nostre vite, e su quanto sia sbagliato a volte considerarli già scritti, o pretendere di scriverli noi stessi.

Era grande, il mio amore, ed è rimasto per sempre incollato al mio cuore, lì posso andare a rivedermelo quando mi pare, posso parlargli, posso coccolarne il ricordo, posso ancora sognare.


C. - 23 marzo 2008

venerdì 13 novembre 2009

Particolari


Aspetto da tempo la ruga sul viso
quella scolpita dai mille momenti
le nostre piccole perle iridescenti
tenute nel cuore come tesoro
che facevano sorgere sul mio arcigno volto
il sorriso.

Cerco nel mondo la tua inquadratura,
ne leggo i colori, ne cerco i pensieri
rimango in attesa di un'eco che viaggia,
attraversa l'etere e diventa materia.

Saluto il sole minuti prima di te,
luce accarezza bussando la tua finestra
e quando l'iride di essa brillerà
aprendo al tuo cuore ti parlerà di me.

Raccolgo sassi dal mio giardino,
li lancio lontano per non farti inciampare
dalla nostra paura vorrei imparare,
dai suoi effetti vorrei aver vaccino.

Dal tuo calore prezioso
non posso estraniare la mia anima pregna
che così asciuga ferite da troppo tempo segrete,
che anguinano silenziose,
ma che sanno far male.

Rimango in attesa delle scelte del mondo,
faremo lo slalom tra gioie e sconforto
unico rimpianto: lo scorrere del tempo.

D. - 22 marzo 2008



Tienimi dentro


Tienimi dentro, amore
Non lasciarmi scappare
Diventare un filo di fumo
E lasciare in un soffio il tuo cuore

Tienimi dentro te
Nel poco spazio che occupo
Posso fare miracoli
Una piccola stella
A scaldarti per sempre

Senza parlare illuminerò i tuoi giorni
Senza toccarti scalderò la tua pelle
Senza vederti ti renderò bello e forte
Sicuro del tuo essere speciale
In mezzo al tuo mondo ingrato

Tienimi dentro, amore
Non mi mandare via mai
Non cancellarmi, non perdermi
Non ti privare mai
di chi tanto ti ha amato.

C. - 21 marzo 2008

Sei Qui


Sei qui.

Nei miei occhi ho il tuo sguardo fiero, castano,
su di me socchiuso e beato
o velato dal pianto salato
affidato alle acque dolci del lago

Qui, sulla mia bocca ho il tuo sorriso morbido
che mi morde piano le labbra
come mi hai insegnato troppo tardi
per poterlo imparare

Nelle mani ho le mani, le tue mani
affusolate e stanche
leggere come piuma sul calore della mia pelle
che per te si faceva velluto

Qui, sul ginocchio ho il tuo polso, la tua presa
l'impronta calda del tuo palmo
impressa in me come a fuoco
un pomeriggio di fine estate

Nel mio cuore ho il tuo cuore
il suo battere rapido perchè vicino al mio
le sue parole limpide e senza filtri
non pronunciate nè scritte e per questo
così chiare, così care

Nella mia mente ho la tua mente
il fluire ininterrotto dei tuoi pensieri
che incuranti di chilometri e montagne, nebbie e autostrade
mi raggiungono ovunque in qualsiasi momento
quando chiudo gli occhi un istante
per essere sola, sola con te

Buon viaggio amore mio,
sei andato via, mi hai salutato
non ho più modo di raggiungerti
ma per fortuna
nonostante tutto, nonostante noi
Sei qui.

C.- 21 marzo 2008